Milioni di euro di investimenti bloccati a causa di un piano urbanistico miope e per nulla lungimirante. Decine di immobili pronti ad essere ristrutturati e riqualificati fermi al palo. Aree e strutture che possono tornare ad essere una risorsa ed elementi di decoro e recupero piuttosto che degrado e decadenza. Tradotto: i 534 contributi presentati dai privati possono essere tradotti in investimenti. Già a partire da domani. Lo ha detto il Sindaco di Pietrasanta, Alberto Giovannetti in apertura del convegno che si è tenuto venerdì 15 settembre nel Chiostro di S. Agostino promosso dal Comune di Pietrasanta e Confedilizia Toscana a cui ha partecipato il Presidente Regionale dell’associazione, Barbara Gambini e il senatore e componente dell’8° commissione Massimo Mallegni, assessore al turismo e cultura del Comune di Pietrasanta. In platea, ad ascoltare, c’erano tanti professionisti, imprenditori, agenti immobiliari ed addetti ai lavori.
“La nostra volontà è approvare una serie di varianti e rivedere la classificazione degli edifici e nel frattempo lavorare al nuovo piano urbanistico per cui serve più tempo. Ad oggi abbiamo decine di richieste di riclassificazione. Non sono idee virtuali, sono investimenti fermi lì, che possono partire. Per farlo stiamo riorganizzando l’ufficio: a giorni entrerà in organico il nuovo dirigente. Entro la fine dell’anno faremo partire gli incarichi”.
Per il primo cittadino di Pietrasanta “c’è voglia di investire a Pietrasanta e ci sono investimenti pronti a concretizzarsi. Ora servono gli strumenti adeguati però – ha spiegato – e non perdere altro tempo”. Diretto e concreto, come sempre l’intervento di Mallegni: “Il sistema Italia attualmente tiene lontani gli investimenti. L’edilizia è settore strategico se vogliamo far crescere il Pil. Negli ultimi sette anni – ha spiegato Mallegni – il prelievo per Imu e Tasi è più che raddoppiato e nello stesso arco di tempo il totale delle imposte indirette è salito dell’11,6% e le altre imposte dirette sono cresciute del 6,8%. Ecco perché è indispensabile che il governo approvi la flat tax, la cedolare secca anche per gli immobili commerciali e renda deducibile l’Imu sui fabbricati. Altrimenti non riparte il sistema”.
L’altro tema è quello dell’inversione dell’onere della prova: “è sinonimo di civiltà. Se non hai le prove non puoi condannarmi in ambito tributario. Se le hai bene, altrimenti ti arrangi. Sarebbe provvedimento epocale così come la revisione del processo tributario”. La crisi del settore è iniziata dal governo Monti in poi: “le manovre del governo Monti – ha spiegato la Gambini – hanno aggravato la pressione fiscale sulla proprietà immobiliare. Le nostre dieci proposte, presentate in occasione della vigilia delle scorse elezioni, vanno nella direzione di rilanciare il settore immobiliare che sta soffrendo da anni”.