“Sono pronto a dare battaglia in Conferenza dei Sindaci e per l’abrogazione della legge 84 che ha riordinato le Asl provocando una sequenza di tagli ed inefficienze che hanno danneggiato solo i cittadini-pazienti. Sotto le mentite spoglie della razionalizzazione dei costi hanno nascosto i tagli che oggi tutti noi subiamo in termini di allungamento di liste di attesa che ci spingono verso le visite private e personale ridotto all’osso costretto ai salti mortali per far funzionare i reparti. La sanità deve restare pubblica, la sanità non si tocca. I fatti e la storia recente, in Versilia ed in Toscana, dicono che il centro sinistra che ha amministrato la nostra salute a livello regionale e locale all’interno della Conferenza dei Sindaci e della Società della Salute, ha svenduto la nostra sanità e dicono anche che chi ha deciso, in questi anni, non ha deciso nell’interesse dei cittadini ma dei partiti”:

è il commento di Alberto Giovannetti, candidato sindaco del centro destra alle prossime elezioni comunali. Giovannetti ha firmato la petizione della Fials per l’abrogazione della legge 84 sostenuta dal sindacato Fials che ha minato le solide basi del sistema sanitario regionale, che aveva sempre, fino a quel punto, dato risposte ai cittadini. Presenti anche numerosi candidati al consiglio comunale delle liste che lo sostengono. Giovannetti, unico presente tra i pretendenti a Palazzo Municipale, seguirà la linea tracciata da Mallegni: “mi dispiace che dei candidati sindaco di Pietrasanta non si sia manifestato nessuno alla manifestazione. Ma capisco anche l’imbarazzo: non puoi protestare se sei co-responsabile del disastro della nostra sanità in Versilia. Apprezzo la coerenza in questo caso. Ero a favore e ho votato a favore in consiglio comunale della chiusura della Società della Salute e porterò avanti la linea per difendere la nostra sanità ed il nostro Ospedale. Siamo gli unici che in questi anni non hanno accettato le linee della Regione Toscana: avevamo ragione noi. La riforma è una rivoluzione all’inverso. Non va incontro alle esigenze dei pazienti, ma li penalizza troppo”.