“Per molti delle criticità ambientali per cui ci avete convocato stasera dovreste ringraziare il centro sinistra che governa questa regione da sempre. Ma a parte questo la chiusura di Cava Fornace deve avvenire con una logica. Non si può chiudere domani. Va prima messa in sicurezza. Chi stasera vi dice che domani la chiuderà non dice la verità perché non si può fare. Io non sono qui per il consenso, ma per il buongoverno e per fare gli interessi dei cittadini. Io non sottoscrivo il documento che ci sottoponete (gli organizzatori avevano sottoposto ai candidati la sottoscrizione di un documento da loro redatto): voglio leggerlo, studiarlo e migliorarlo, insieme al comitato e ai cittadini, per renderlo efficace sul serio. Non mi interessano gli spot elettorali ne tanto meno fare bella figura firmando un documento che non conosco per strappare qualche voto. La politica deve essere compatta di fronte a questi flagelli. Divisa non combina niente”:

ha debuttato così, nell’arena del S. Agostino di fronte al Comitato Tallio Valdicastello, Comitato volontario per la chiusura di Cava Fornace, Associazione Acqua alla gola e Associazione per la tutela ambientale della Versilia”, Alberto Giovannetti, candidato sindaco del centro destra alle prossime elezioni comunali di Pietrasanta. Giovannettti è sostenuto da Lista Mallegni Pietrasanta prima di tutto, Forza Italia, Lega, Noi con l’Italia, Fratelli d’Italia, Pietrasanta Viva e Partito Liberale Italiano.

Giovannetti ha anche parlato del caso tallio aprendo la porta ai Comitati: “L’Università di Pisa si è tirata dal indietro dal tavolo perché erano finiti i finanziamenti. Questa è la verità. Io voglio fare il sindaco per trovare le soluzioni che vadano bene a tutti e per fare stare tranquilli i cittadini. Quello che abbiamo fatto in questi è stato importante anche alla luce di una situazione che non ha precedenti nel mondo. Sono state cambiate 11 km di tubazioni, fatte migliaia di analisi e continuiamo a farle periodicamente, studi e ricerche. Non si registrano sforamenti dal dicembre gennaio 2016. Significa che la strada era giusta. Non dobbiamo abbassare la guardia e continuare a lavorare per eliminare la presenza di qualsiasi traccia dalla rete idrica. Sono disponibile a sedermi al tavolo con i comitati che si occupano di tallio”.

E sul fronte del rapporto con Gaia Spa, il candidato del centro destra ha ricordato che è stato l’unico consigliere comunale a votare contro il passaggio da Vea a Gaia. “Io non l’ho votata. Le aziende pubbliche – ha spiegato – più diventano grandi più perdono il controllo del territorio, peggiorano i servizi e li fanno pagare il doppio. In Toscana siamo abituati a subire fusioni a freddo e gestioni di area vasta come è accaduto purtroppo per la sanità, i trasporti ed i rifiuti. A me andava bene Vea. Funzionava. Era l’azienda perfetta. Tutti si sono adoperati per portare Gaia Spa a questo livello. Chi non ha peccato scagli la prima pietra”.

Si è parlato anche di traffico pesante e della Pisanica: “Serve realismo e soprattutto non raccontare favole che in questo periodo nascono copiose. La soluzione al traffico pesante per la nostra città è la Pisanica che completeremo come da programma. È uno degli obiettivi del nostro mandato. In parte – ha continuato – ha già risolto i problemi con la realizzazione del primo lotto. Attiveremo i varchi anti camion già installati non appena arriverà l’ok dal Ministero e daremo una risposta ai residenti del Viale Apua e Pontestrada. La soluzione non è chiudere le cave, spostare le aziende lapidee e mandare a casa tutti come qualcuno vorrebbe…”.

Infine una battuta sulla sanità che la legge regionale 84 ha profondamente modificato in nome di una riorganizzazione che ha prodotto solo tagli, allungamento delle liste di attesa, precariato e carenza di personale: “mi dispiace che nessuno dei candidati a sindaco seduti qui con me oggi abbia partecipato alla protesta per la carenza di personale del pronto soccorso. Noi siamo per tornare ante Società della Salute: era un carrozzone mangia soldi dei cittadini. La mia posizione, all’interno della Conferenza dei Servizi per la Sanità, sarà dura e critica perché questa sanità è un disastro. Pietrasanta è l’unico comune a non avere debiti nei confronti della Società della Salute, gli altri comuni invece, che l’hanno gestita politicamente, devono ancora quattrini. Noi siamo per tornare ad una sanità nazionale, a misura di paziente e soprattutto pubblica”. Info su www.giovannettisindaco.it